Parlare di autodifesa da strada, un argomento generale di cui la difesa personale femminile è il ramo più importante, significa parlare di quelle tecniche e di quelle consapevolezze che sono alla base di un efficace e realistico metodo per difendersi in una situazione di pericolo reale. Spesso si confonde l’autodifesa da strada con le arti marziali, altre persone credono di potersi appropriare di strumenti di autodifesa semplicemente frequentando un qualsiasi corso di difesa personale. Invece non è vero. Ci sono molti principi che nell’autodifesa da strada sono essenziali e che nei normali corsi di difesa personale vengono trascurati o ignorati. Oggi esaminiamo uno di questi principi.
L’azione batte la reazione: ecco cosa si deve imparare nei corsi di difesa personale
Prova a tirare uno schiaffo a un amico, e chiedigli di pararlo. Difficilmente ci riuscirà. Se ci riesce chiedigli di parare una serie di schiaffi e poi parti a tirare in diversi punti. Vedrai che qualche colpo andrà sicuramente a segno. Questo chiaramente è solo un esempio, ma il concetto generale è che reagire più velocemente di un avversario è davvero difficile. Perché la reazione è più lenta dell’azione. Se reagisci, intervieni quando l’avversario è già partito. Lui è in testa, tu lo stai rincorrendo. E chi vincerà, secondo te? Attendere la prima mossa, stare in difesa è il miglior modo di predisporsi ad essere vittima di una violenza. Quindi un principio universalmente valido dell’autodifesa da strada è che l’azione batte la reazione.
Autodifesa da strada: la vita reale non è una palestra
Inoltre nella vita reale, in una situazione di aggressione per furto o per violenza, non ti tirano un solo colpo – un solo calcio, un solo pugno, una sola bastonata, una sola coltellata – ma una sequela velocissima di colpi. Tanto veloci che nemmeno riesci a distinguerli l’uno dall’altro. Quindi è del tutto illusorio pensare di basare l’autodifesa sulle parate. In molte palestre passano tanto tempo ad insegnare agli allievi le migliori tecniche per parare tutti i colpi del mondo. Poi, gli stessi allievi, messi alla prova nel mondo reale, o dimenticano velocemente tutte le tecniche (perché nel momento di pericolo la paura e la confusione rendono davvero arduo il compito di attingere alle competenze razionali), oppure scoprono di non essere sufficientemente veloci per difendersi durante un’aggressione violenta. Per questo non siamo presuntuosi nell’affermare che è sbagliato impostare un corso di difesa personale sulle tecniche di difesa e di reazione. Sbagliato perché non tiene conto del fattore più importante: la realtà dei fatti.
Autodifesa da strada: azione e non reazione
L’azione preventiva è molto più efficace nell’autodifesa da strada. Sospetti che qualcuno ti stia seguendo per rapinarti o commettere una violenza? Anche se può sembrare ridicolo, studia l’ambiente e agisci per primo: trova immediatamente un riparo. Agisci velocemente, il prima possibile. Se poi non hai fatto a tempo, se ti trovi già nei pressi di un aggressore e sospetti che l’altro ti sta per attaccare? Se puoi, fuggi. E veloce. Infine, se non puoi, non aspettare che la prima mossa sia sua. Colpisci tu per primo.
Con ogni mezzo a disposizione. Agire per primi è infinitamente meglio che aspettare di reagire. A volte basta un buon primo colpo per procurarsi il tempo e lo spazio per fuggire. Qualcuno potrebbe trovare “violento” un metodo che insegna ad agire per primi: in realtà è una sterile polemica che si vuol ammantare di moralismo. Se qualcuno è in pericolo, se è minacciato da violenza, ha un sacrosanto diritto a difendersi e non ha alcuna colpa: è l’aggressore che ci costringe. Inoltre agire per primi non significa attaccare per primi: ci sono altre azioni che si possono effettuare prima di dover ricorrere ad un vero e proprio attacco. E solo quando nessun’altra strada è aperta, allora si deve ricorrere all’attacco preventivo. Si tratta di sopravvivenza, non di morale.
Corsi di Wilding: l’autodifesa femminile come ramo dell’autodifesa da strada
Questo concetto vale in primo luogo nell’autodifesa femminile che, come ramo importante dell’autodifesa da strada, rappresenta il vero cuore di un corso di autodifesa efficace. Una donna, meno forte e resistente ai colpi di un uomo, viene quasi certamente atterrata già al primo colpo. Quindi l’attacco preventivo è ancora più essenziale nella difesa personale femminile. L’autodifesa in generale, e ancor più quella femminile, si deve basare sulla capacità di agire per primi. E sulla valorizzazione dell’istinto di autodifesa e di sopravvivenza. Una difesa personale femminile efficace e, più in generale l’autodifesa da strada concreta, sono infatti metodi per salvarsi e non metodi per sfoggiare una capacità o una tecnica.
Per questo chi decide di provare una lezione di Wilding, il corso di difesa personale veloce, efficace e semplice, scoprirà che ci sono esercizi alla portata di tutti per apprendere i migliori metodi (quelli davvero efficaci) per difendersi. Infatti questo è importante: non basta sapere ma bisogna interiorizzare, risvegliare un istinto. Ad esempio il principio di cui abbiamo parlato oggi (azione meglio di reazione), anche se viene capito e accolto da qualcuno, non è di per sé sufficiente. Non basta leggere questo articolo per poter davvero affrontare una situazione di pericolo. Bisogna stimolare, allenare, esercitare, risvegliare quelle parti di sé che ci aiutano. Bisogna lavorare sul risveglio dell’istinto di autodifesa. Per questo, se avete desiderio o bisogno di sentirvi più sicuri, se ritenete che un corso di autodifesa da strada possa aiutarvi ad essere meno timorosi e più preparati ad affrontare momenti difficili, allora provate il Wilding.