L’autodifesa per la consapevolezza
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Un benefico sottile ma essenziale dell’autodifesa istintiva è che il Wilding è l’autodifesa personale. Cioè rendere più consci di se stessi. Nel corpo e nella mente. Una conseguenza frutto della sua caratteristica natura trasversale fra disciplina fisica di difesa personale e training di natura psicologica e motivazionale.
Chi lo pratica acquisisce maggiore consapevolezza corporea e psichica, una forma di autocontrollo e di padronanza delle risorse mentali e delle risorse fisiche che deriva dagli esercizi utilizzati.
Conoscere meglio se stessi è un beneficio importante soprattutto perché in tempi confusi e caotici come questi è vantaggioso avere alcuni punti fermi che ci permettono di diventare un riferimento per gli altri ed avere una personalità salda.
Non Istruttori o Maestri, ma Coach
L’aspetto in gran parte psicologico del Wilding si esprime anche nella dicitura usata per indicare i suoi istruttori. Che non vengono chiamati, come avviene comunemente nelle arti marziali, maestri o sifu, oppure sensei, bensì coach.
“L’ho voluto per sottolineare l’aspetto essenziale di crescita interiore, di autocoscienza e completezza psicofisica del Wilding” spiega Mario Furlan, life coach e docente universitario di Motivazione e crescita personale.
E aggiunge: “E’ proprio la crescita interiore il beneficio principale del Wilding. Ancora di più della capacità di difendersi; che è importante, ma pur sempre un effetto secondario rispetto all’autocoscienza.
Perché questa rappresenta il nucleo principale di tutta la sua disciplina.” La difesa personale istintiva aiuta ad affrontare le proprie paure. A guardarle in faccia, e a non retrocedere. Nel Wilding si fanno esercizi che insegnano proprio a sostenere disagi. Sia fisici, sia, soprattutto, psicologici.
E’ un training che sviluppa consapevolezza interiore e coscienza di se stessi, dei propri limiti e della propria capacità di superarli. Qualcuno, ogni tanto, anche di sesso maschile, scoppia in lacrime: è perché ha rilasciato una tensione, si è sbloccato. In questo caso viene lasciato libero di piangere, senza che nessuno lo giudichi. E poco dopo, dissolta la sensazione di ansia, si sente più rilassato, libero e leggero.